Atto unico di Anton Pavlovič Čechov del 1888.
Personaggi:
STEPAN STEPANOVIÇ ÇUBUKOV, proprietario terriero
NATAL’JA STEPANOVNA, sua figlia di venticinque anni
IVAN VASIL’EVIÇ LOMOV, vicino di Çubukov, proprietario terriero
L’azione si svolge nel salotto della residenza di campagna di Çubukov. Ivan Vasilevic Lomov si presenta in casa del vicino possidente Stepan Stepanovic Cubukov per chiedere in moglie la figlia Natalia: Natalia però pensa che Lomov sia venuto per un contratto d’affari. A causa dell’equivoco tra i due rampolli si alternano battibecchi e riappacificazioni: da una piccola disputa sulla proprietà di un prato passano ad un diverbio sulle capacità dei propri cani, e continuano a scambiarsi invettive fino alla rivelazione finale.
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Vita da freelance
martedì 13 novembre 2018
martedì 2 ottobre 2018
venerdì 28 settembre 2018
Caravaggio a Messina
Michelangelo Merisi (o Merigi) da Caravaggio si
trasferì a Messina dopo essere fuggito dalle prigioni maltesi e dopo
aver soggiornato a Siracusa. A Messina fu impiegato per adornare con le
sue pitture la pubblica galleria e alcune delle chiese della città.
Dipinse per ordine del Senato la tela della Vergine del parto nota come l’Adorazione dei pastori,
che in seguito fu donata ai Padri Cappuccini. Si ammira in un lato di
questo quadro San Giuseppe appoggiato al bastone con alcuni pastori in
adorazione uno dei quali ha la spalla nuda e che sono disposti in
maniera da formare una croce. La Vergine, sfinita dal viaggio e dal
parto, è distesa al suolo sulla paglia con in braccio il Bambino che
dorme, sotto la capanna rotta e disfatta d’assi e di travi.
Sullo sfondo il bue e l’asino vicini alla mangiatoia. Questo quadro è
riguardato come un capolavoro per la semplicità della composizione e
perché inaugura il cosiddetto genere della Natività Povera, che avrà grandissima fortuna nella pittura sei-settecentesca.
Nel 2009 l’opera è stata restaurata da Valeria
Merlini e Daniela Storti con la direzione di Gioacchino Barbera e la
consulenza dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro.
Per i medesimi Padri Cappuccini Caravaggio dipinse un
San Girolamo nell’atto di scrivere su un libro.Dipinse successivamente
il grandissimo quadro della decollazione di San Giovanni, per la chiesa
omonima.
La Resurrezione di Lazzaro è un dipinto
in olio su tela (380×275 cm), realizzato nel 1609 per la cappella
maggiore della chiesa dei Padri Crociferi, detta anche dei Ministri
degli Infermi, su commissione del ricco mercante genovese Giovanni
Battista de’ Lazzari. L’opera conservata nel Museo Regionale di Messina
raffigura l’episodio del Vangelo di Giovanni, 11, 1-44. Lazzaro uscendo
nudo dal sepolcro sostenuto da un uomo, apre le braccia alla voce di
Cristo che lo chiama e tende verso di lui la mano. Nell’atto di
rinascere, egli stira le braccia mimando il gesto della croce. Piange
Marta e osserva meravigliata Maddalena. Le fisionomie degli uomini che
assistono alla scena sono copiate dal popolo più umile. Il pittore
stesso si sarebbe autoritratto nell’uomo con le mani giunte dietro la
mano tesa di Cristo.
Il quadro dell’Ecce Homo nel quale Cristo
coronato di spine è accompagnato da Ponzio Pilato che lo mostra al
popolo e da un manigoldo, fu dipinto, si ritiene, per la chiesa di S.
Andrea Avellino dei padri Teatini. È conservato a Genova, nei Musei di
Strada Nuova (Palazzo Bianco). Recentemente è stato esposto a Palazzo
Corvaja aTaormina in occasione del G7.
Altre opere realizzate a Messina subirono la comune disgrazia di essere o vendute e disperse o distrutte.
Fonti
Giovan Pietro Bellori, Le Vite de’ pittori scultori e architetti moderni, Roma 1672Wikipedia
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